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NOVITÀ

BRUNO BONORIS
COSA FA UNO PSICOANALISTA?
Sui problemi tecnici

Sognare, congetturare, aprire, altrificare, amare, causare, fingere di dimenticare, interpretare, tagliare. Ognuna di queste parole costituisce un nodo della rete che Bonoris lancia nel mare della teoria psicoanalitica, per catturarne gli elementi concettuali che la rendono una tra le pratiche più interessanti per l’umano contemporaneo, quando decide di fare i conti con il dolore che lo attraversa senza tregua.

a cura di VALENTINA CALCATERRA
COME AS YOU ARE
Adolescenza e (nuove?) sessualità

La sessualità è da sempre stata al cuore della pratica e della teoria della psicoanalisi. Negli ultimi anni, sul dibattito sociale si sono affacciati nuovi interrogativi che la attraversano, in particolare nel tempo dell’adolescenza. Questo libro, intrecciando contributi teorici, clinici e riflessioni socio-culturali, non intende tanto rispondere a tali questioni, quanto approfondirle in nome della differenza soggettiva.

a cura di FUTUROANTERIORE
CTRL-X
Pratica e teoria del taglio

Quello di taglio è un concetto proprio alla psicoanalisi lacaniana. Attraverso un excursus che va dalla sua teorizzazione alla sua applicazione in campo istituzionale, passando per la pratica e gli aspetti clinici, questo libro intende offrire al lettore una panoramica sull’intersezione tra teoria, tecnica ed etica psicoanalitica.

COLLANE

Annodamenti

RAFFAELE DE LUCA PICIONE
IL NODO E LA PSICHE
Topoi e dinamiche del nodo nella costruzione psichica

L’antico rapporto dell’essere umano con il nodo è una fonte inesauribile di conoscenze e interrogativi sempre nuovi. Il nodo pertanto non è mai solamente metafora dell’esistenza, ma è sempre un atto, è esso stesso esperienza della soggettività e si presta ad un’essenziale funzione di mediazione semiotica per l’esperienza umana. Attraverso una chiave di lettura multidisciplinare sui nodi il volume si propone di offrire elementi di riflessione sull’intersoggettività, sull’inconscio, sulla semiosi e la temporalità.

MARC DARMON
SAGGI SULLA TOPOLOGIA LACANIANA
Edizione rivista e ampliata

Fin dalla loro prima edizione in Francia, i Saggi sulla topologia lacaniana di Darmon, costituiscono un riferimento ineludibile per tutti coloro che intendano approfondire l’apporto topologico di Lacan alla psicoanalisi. Questa edizione italiana oltre a rendergli omaggio, vuol essere un contributo alla ricerca in un ambito ancora molto da esplorare.

MARIO CÉSAR TOMEI
TOPOLOGIA ELEMENTARE
Un sapere preliminare alla lettura di Jacques Lacan

Mario César Tomei ci avvicina ai fondamenti della topologia, presentandola con parole semplici e accessibili che permettono ai lettori – in particolare agli psicologi, psicoanalisti, psichiatri e ‘matematico-resistenti’ in generale – non solo di avvicinarsi a un territorio che considerano estraneo, ma persino di approfondirlo e integrarlo al loro campo di conoscenza.

ALFREDO EIDELSZTEIN
L’ORIGINE DEL SOGGETTO IN PSICOANALISI
Del Big Bang del linguaggio e del discorso

Alfredo Eidelsztein prende le distanze dalle posizioni lacaniane che pensano il soggetto della psicoanalisi come il risultato dell’incontro tra un Reale naturale e la dimensione simbolica. Secondo questa prospettiva, la jouissance lacaniana possederebbe lo statuto di realtà prelinguistica mai completamente bonificabile dall’azione del linguaggio. Siamo dunque ancora all’interno della dicotomia tra natura e cultura, mentre Eidelsztein rigetta in modo inequivocabile ogni forma di dualismo, ritenendo invece che il paradigma lacaniano del soggetto non richieda nessuna realtà extralinguistica.

Futuroanteriore

ANDREA PANÌCO
BATMAN HA PAURA DEI PIPISTRELLI
L’adolescenza come metafora della psicoanalisi

Psicoanalisi e adolescenza rappresentano il medesimo movimento, quello di condurre il soggetto ad agire in nome del proprio desiderio articolando eredità ed eresia. Avventurarsi in un’analisi, portare a termine quel che le si domanda, significa tanto concludere la propria adolescenza, quanto darle avvio sotto il segno di un nuovo inizio.

MASSIMO RECALCATI
CONVERTIRE LA PULSIONE?
Sul processo di soggettivazione nell’esperienza dell’analisi

Quando c’è evento-avvento del desiderio non c’è tanto esperienza della mancanza, ma quella di una gioia affermativa, di una forza che allarga il campo dell’esistenza.Perché la forza del desiderio è una forza che allarga il campo dell’esistenza?Perché è una forza che non è più imbrigliata dall’identificazione e non è più fissata, congelata al fantasma. In questo senso noi vediamo già – cosa che cercherò di mostrare alla fine di questo percorso – cosa può significare “convertire la pulsione”.

Atti

FABRIZIO GAMBINI E GUIDO MAGNANO
IL NOME E IL NUMERO
Dialogo tra uno psicoanalista e un fisico matematico

Un fisico matematico e uno psicoanalista lacaniano dialogano tra loro. Ognuno dei due è interessato al discorso dell’altro, ma non è alle rispettive scienze che i due sono interessati. Ognuno continua ad abitare il proprio linguaggio, al quale non abdica e dal quale non si separa. Neanche sono alla ricerca di un terzo discorso. Piuttosto interrogano qualcosa di appena adombrato ma sempre presente. Più che la verità, è il concetto stesso di verità che è interrogato; la sua funzione nel progredire del pensiero degli uomini. Questa funzione è di mira, di oggetto bersaglio, di causa finale, ma è anche quella di un motore, di una spinta, di una specie di oscura causa efficiente, che preme perché il discorso, qualsiasi discorso, continui, e non cessi di continuare, nell’impossibilità di raggiungerla: straordinaria torsione topologica per la quale si trova all’origine del viaggio quella che appare come la sua fine. Il loro scambio epistolare è chiaro, onesto, a tratti può sembrare perfino ingenuo, ma mai vengono fatti sconti alla complessità della struttura attorno alla quale si sono trovati a interloquire.

a cura di FABRIZIO GAMBINI
IL REALE
Nella psicoanalisi e nella vita

All’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso Lacan ha isolato la categoria del Reale facendone qualcosa di radicalmente diverso dalla realtà psichica di cui parlava Freud. Isolando questa categoria, ne ha fatto un impossibile verso il quale l’etica psicoanalitica si dirige. Nel discorso della psicoanalisi questo non costituisce un ideale, bensì un’indicazione a tenere sempre conto, prima di tutto, della pratica analitica e della sua strutturale singolarità. Questo non impedisce però che si possa o, meglio, si debba far teoria. Ognuno a suo modo, ma in relazione a tutti gli altri, gli autori di questa raccolta si confrontano col tema del Reale e delle sue incidenze cliniche che riguardano la pratica della psicoanalisi ma che, prima ancora, determinano lo spazio di quella che, nell’annodamento tra Simbolico Immaginario e Reale, si chiama vita.

Vocativi

MANUEL DE PEDROLO
ATTO DI VIOLENZA

“È molto semplice: restate tutti a casa.” Questo anonimo slogan è stato in grado di contagiare un’intera città. Le strade sono vuote. La paralisi si diffonde. Quasi nessuno andrà a lavorare. Trasporti, negozi e fabbriche cessano le attività. Una rivolta collettiva sembra possibile senza spargimento di sangue. Narrato con la forza e l’astuzia di una delle voci principali della letteratura catalana del ventesimo secolo, Atto di Violenza ci pone di fronte a un potente interrogativo: cosa accadrebbe se sommassimo le forze in uno sciopero collettivo e indefinito?

FUORI COLLANA

MAURO MILANACCIO, ADRIANO CATALDO
DIVANI

Questo libro rende conto di ciò che accade in quello scenario, chiamato analitico, o meglio, analizzante, una parola che aggira le posizioni fisse, l’arroganza delle imposture del sapere. Racconta l’esperienza avente luogo in una fabbrica di strani assemblaggi di immagini che parlano e scrivono allo stesso tempo le tracce lasciate dal dolore. Ma non lo fa nel solito modo.

ITEM | Bookzine di arte e psicoanalisi

ITEM
BOOKZINE DI ARTE E PSICOANALISI
VOL. 2: Artificiale
ITEM
BOOKZINE DI ARTE E PSICOANALISI
VOL. 1: Linguaggio